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Il mio processo di scrittura per LinkedIn (e non solo)

“Oh, ma te quando trovi il tempo di scrivere i tuoi post?”

Non è un mistero che io sia piuttosto attivo su LinkedIn. La domanda qui sopra mi è stata rivolta, se non ricordo male, 3 volte nell’arco di 2 mesi. Così ho pensato potesse essere interessante descrivere ciò che faccio.

Si direbbe che ho “ascoltato il mio pubblico”, se non vado errato.

Credo di poter suddividere il processo in 3 fasi:

  1. Raccogliere gli spunti
  2. Scrivere
  3. Rileggere, riorganizzare e programmare

Raccogliere gli spunti

Come raccolgo idee, spunti e stimoli

Questa fase è attiva 24/7. Fortunatamente lavoro in un campo, la SEO, che mi appassiona e mi diverte molto.

Questo mi spinge a cercare sempre informazioni nuove, tenere le orecchie quanto più possibile tese per raccogliere gli spunti e individuare nuovi modi per integrare i miei processi o, perché no, impararne di nuovi.

Per appuntare riflessioni, osservazioni o screenshot utilizzo Notion o FeedHive, lo strumento che utilizzo per pubblicare. È un software che comprai su AppSumo, e che si sta rivelando ottimo per lo scopo.

Consiglio di buttarci un’occhiata ogni tanto, ad AppSumo. A volte ci sono delle cose veramente interessanti.

Notion

Su Notion ho creato un archivio per raccogliere tutti gli spunti, le riflessioni e le intuizioni che mi vengono leggendo, ascoltando podcast o video o anche partecipando ad eventi.

Si tratta quindi di una raccolta puramente personale, intima, di bozze. Bozze che poi potranno vedere anche la luce in forma di post.

Sono tutte cose prima di tutto utili a me e che vorrei trovare sul mio feed di LinkedIn.

Gli appunti possono essere copia incolla di singole frasi su cui vorrei tornare, screenshot di cose da replicare o addirittura bozze molto avanzate che realizzo perché, in quel preciso momento, sto lavorando proprio su quello. Servono prima di tutto a me per imparare o fissare le idee.

Di solito tengo tutto molto schematico, e vado per punti, un po’come in questo caso.

Siccome i post sono spesso derivati da letture o da osservazioni pratiche, i link o gli screenshot sono al centro dell’attività, quindi l’intera narrazione viene costruita attorno a questi.

Sono l’elemento scatenante, non vengono aggiunti dopo.

Giusto per dissipare i dubbi: solo una minima parte di quello che appunto va online. Il resto, spesso, semplicemente sparisce.

Nel tempo ho abbandonato FeedHive a favore di Notion per la possibilità di categorizzare ciò che sto scrivendo, e tenere quindi tutto il più ordinato possibile.

Come organizzo gli appunti su Notion?

La struttura è:

  • Cartella principale “Studio”.
    • Sotto-cartelle dedicate a singoli argomenti come: SEO; Project Management; Marketing
      • Ulteriori sotto-cartelle, per dividere tra i vari argomenti. Ad esempio, per “SEO” ho: SEO Tecnica; SEO Strategica ed On Page; SEO Off Page; SEO Semantica (dove tengo tutto ciò che riguarda l’entity footprint) ed ulteriori sotto-divisioni, fino ad arrivare alle singole pagine che rappresentano i post o gli appunti.

Video, immagini o link vengono incollati direttamente nelle pagine dedicate ai singoli argomenti di cui sto scrivendo.

Per ritrovare cose di cui ho parlato, sfrutto la ricerca interna di Notion.

Ho qualcosa di nuovo da dire?

Sempre in questa fase tento di pensare:

  1. Posso aggiungere qualcosa di nuovo o mi limiterei a fare un copia-incolla?
  2. Ho abbastanza padronanza dell’argomento per dire qualcosa di costruttivo?
  3. So di che cosa sto parlando?

Se anche una sola delle tre risposte è no, non pubblico nulla.

Così come vorrei leggere qualcosa in grado di arricchirmi, vorrei tentare a mia volta di creare contenuti stimolanti ed interessanti, in grado di arricchire chi decide di fermarsi a leggerli.

Per fare un esempio pratico, oggi è il 17/01/2023. Avrei potuto anche io scrivere qualcosa a riguardo di chatGPT o di DallE, ma non credo di avere abbastanza padronanza dell’argomento per farlo.

Sto sperimentando molto con questi strumenti, e in particolar modo con DallE2 e Stable Diffusion, ma non credo di essere ancora giunto ad una fase in cui mi ritengo abbastanza pronto per condividere qualcosa di originale.

Qualcosa che, se leggessi, mi farebbe pensare: “Lo voglio salvare!”. Ecco, forse è questo il metro giusto di paragone. La metrica finale.

Scrivere

Il weekend o la sera, di solito, scrivo i post. Prima di getto, poi li correggo.

La prima fase è sempre la più confusionaria: butto giù le idee e tento di dargli già la forma che vorrei avesse il post una volta online. Quasi mai è la forma definitiva.

In questa prima fase, scrivo senza seguire uno schema logico rigido. Metto su schermo le idee così come mi vengono, tentando di estrarre quanto più possibile dei concetti dalla mia mente prima di dimenticarli. Il filo logico verrà dopo.

Spesso, mentre scrivo, penso ad altre cose che ho letto o sentito, e provo ad aggiungerle all’appunto, tentando soprattutto di mettere su carta i collegamenti tra i due concetti.

Una nota di colore: questa è la fase per me a più alta concentrazione, quella in cui ho più bisogno di essere focalizzato. Scrivendo questo post (era una nota poi spostata sul blog), mi stavo cuocendo la pasta e ho dimenticato di prepararmi del sugo. Questo per darvi un’idea.

La “Bibliografia”

Una parte importante per me è la bibliografia o le note. A fondo post appunto i link di argomenti collegati all’idea iniziale, e che ho richiamato nel post, ma non sono l’oggetto principale del ragionamento. Sono tutti i riferimenti che mi serve considerare, e che voglio ricordarmi a proposito di un’idea.

In fase di pubblicazione, poi, sposterò anche i link principali, rendendola de facto molto più una vera bibliografia.

Rileggere, riorganizzare e programmare

In quest’ultima fase, tento di dare un filo logico al ragionamento e di mettere in ordine i pezzi, oltre che occuparmi della programmazione del post utilizzando FeedHive.

Rileggendo gli appunti, spesso verifico se:

  • Ho scritto cose corrette.
  • I collegamenti logici tra i concetti hanno senso, e sono veramente giusti.
  • Posso sfruttare la formattazione o le emoji per evidenziare dei passaggi.

Nel mentre, riscrivo e riordino i miei appunti e provo a dare la forma definitiva.

Se si tratta di un post del blog, come in questo caso, imposto anche i meta tags, gli OG tags, definisco la categoria di appartenenza e cerco un’immagine di copertina oppure provo a realizzarne una utilizzando DallE o un’altra intelligenza artificiale votata alla generazione di immagini.

E poi premo pubblica. Prossimamente metterò nero su bianco anche il processo di raccolta e valutazione dei risultati.


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